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    B_NORM    
    view post Posted on 27/3/2011, 11:02 by: izolanoReply
    Esce oggi sul giornale la Repubblica una intervista esclusiva ad Asia Bibi, la donna pachistana arrestata nel 2009 con l'accusa di blasfemia e poi condannata a morte nel 2010. L'accusa venne lanciata da un suo vicino di casa, è di aver insultato il profeta Maometto e poi di essersi rifiutata di convertirsi alla religione islamica. Asia Bibi è infatti appartenente alla minoranza cristiana del Pakistan. Il suo caso è salito alla ribalta internazionale e conseguentemente ha provocato violenze in tutto il Pakistan: recentemente, Shabhaz Batthi il ministro cristiano per le minoranze religiose che aveva detto di voler lottare per abolire la legge sulla blasfemia è stato ucciso a sua volta da alcuni terroristi islamici.

    Prima di lui era stato assassinato anche il governatore dello Stato del Punjab, Salmaar Tasmeer, anche lui impegnato nella lotta contro la blasfemia. Asia Bibi è madre di cinque figli, vive in isolamento e non ha diritto neanche all'ora d'aria perché si teme possa essere assassinata. Esponenti fondamentalisti islamici hanno infatti promesso che anche se dovesse essere liberata, la ucciderebbero loro. La Repubblica, primo giornale al mondo, è riuscita ad avvicinarla tramite il marito Ashiq per una intervista. Asia Bibi è malata fisicamente e soffre anche mentalmente. La sua è una disperata richiesta di aiuto. "Mi sento soffocare in queste quattro mura in ogni momento. Ogni minuto che passa mi sembra essere l'ultimo. Mi sveglio ogni mattina pensando che forse quello sarà il mio ultimo giorno: e allora piango. Piango per i miei figli e per mio marito".

    fonte: il sussidiario

    Tags:
    blasfemia,
    islam,
    Pakistan,
    persecuzioni cristiane
    Comments: 0 | Views: 235Last Post by: izolano (27/3/2011, 11:02)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 2/1/2011, 11:30 by: izolanoReply
    Segnalo questo articolo edito da Peacereporter nel 2008 da cui si evince come i problemi della comunità cristiana copta d'Egitto, emersi nel sanguinoso attentato di Alessandria d'Egitto, trovino le loro radici in una strisciante discriminazione che viene esercitata da tempo ai loro danni

    Nasce il primo canale televisivo cristiano in Egitto
    In Egitto da ieri c’è un canale televisivo in più. E non è una novità da poco. Aghapy Tv, questo il nome dell’emittente, sarà la prima televisione egiziana di area cristiana. Cristiana copta, per la precisione, cioè la prima voce di una comunità che rappresenta quasi il 10 percento della popolazione egiziana.

    Libertà di espressione. I copti in Egitto non hanno una vita facile. Discriminati sul lavoro e nella società, discriminati nella libera espressione della loro fede, nella costruzione dei loro luoghi di culto, subiscono un razzismo strisciante nell’opinione pubblica e nella cultura egiziana. Il progetto di Aghapy Tv ha quindi un duplice scopo: essere uno strumento per tutti i cristiani copti in Egitto e dare a tutti gli altri egiziani un’immagine meno oppressa da stereotipi e pregiudizi. La presentazione del canale televisivo, avvenuta ieri al Cairo, ha chiarito che i suoi programmi avranno un esplicito contenuto religioso e saranno rivolti a un pubblico di famiglie: cartoni animati, documentari, approfondimenti e così via. Ma la preoccupazione con la quale alcuni giornalisti egiziani hanno accolto la notizia della nascita di Aghapy Tv è un’altra: quella che la televisione cristiana alimenti la tensione tra i copti e i musulmani.

    Violenze religiose. La preoccupazione è fondata: il 21 ottobre scorso, ad Alessandria, gli scontri tra musulmani e cristiani causarono la morte di tre persone. Il motivo scatenante della violenza era stata una rappresentazione teatrale che “offendeva l’Islam”, almeno secondo i fanatici religiosi. Si tratta in realtà di un film che gira ad Alessandria in dvd e, secondo i fondamentalisti, la sua diffusione è stata sostenuta dalla comunità cristiana. Il film si chiama “Una volta ero cieco, ma ora vedo” e racconta la storia di un cristiano povero che, solo per vivere meglio in Egitto, si converte all’Islam. Subito dopo si pente della sua scelta e vuole tornare alla fede cristiana, ma la nuova conversione gli viene vietata e viene minacciato di morte in quanto apostata. Un gruppo di fanatici musulmani ha allora attaccato i fedeli cristiani che uscivano dalla chiesa di San Giorgio ad Alessandria uccidendo tre persone. I copti denunciano quella che, a loro dire, è una sorta di ‘complicità’ di Stato verso i musulmani violenti. Dopo gli incidenti del 21 ottobre il governo del Cairo ha annunciato che le chiese cristiane sono state messe sotto la protezione della polizia ma, secondo alcune organizzazioni non governative internazionali, le autorità egiziane non fanno abbastanza per fer...

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    Tags:
    copti,
    cristianesimo,
    Egitto,
    persecuzioni cristiane
    Comments: 0 | Views: 46Last Post by: izolano (2/1/2011, 11:30)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 1/1/2011, 15:17 by: izolanoReply
    Capodanno di sangue ad Alessandria d'Egitto, dove un attentato con esplosivo davanti ad una chiesa copta ortodossa alla fine della messa di mezzanotte ha fatto 21 morti e 8 feriti. Una strage che ha spinto stamani papa Benedetto XVI a chiedere ai potenti del mondo di difendere i cristiani contro l'intolleranza religiosa. E' stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d'Egitto, e una notte da dimenticare per i copti di Alessandria, bersaglio dell'esplosione all'uscita da una funzione religiosa per propiziare il nuovo anno.

    Un testimone oculare ha riferito all'ANSA di un "bagno di sangue", seguito da un via vai di ambulanze tra i corpi martoriati a terra. Cristiani e musulmani si sarebbero poi affrontati a colpi di bastone nelle strade adiacenti. Ce n'é abbastanza per riportare alla memoria le minacce espresse nel novembre scorso dall'ala irachena di Al Qaida che, dopo aver rivendicato un sanguinoso attentato alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva minacciato la comunità copta egiziana, particolarmente numerosa tra i cristiani del Medio Oriente. I terroristi islamici avevano ingiunto di "liberare" due cristiane egiziane "tenute prigioniere in monasteri" per impedire loro di convertirsi all'Islam.

    I copti sono fra il 6 e il 10% dei circa 80 milioni di abitanti dell'Egitto. L'attentato della scorsa notte, che non è stato al momento rivendicato, è avvenuto a mezzanotte e mezza nel quartiere di Sidi Bishr della grande città affacciata sul Mediterraneo, davanti alla Chiesa dei Santi (Al-Qiddissine). Inizialmente si era parlato di una autobomba (sarebbe stata la prima in Egitto), ma in mattinata il ministro dell'Interno ha detto che con ogni probabilità si è trattato di un kamikaze. Lo scoppio, fortissimo, è avvenuto quando i fedeli uscivano dalla chiesa e si è immediatamente propagato alle automobili vicine, esplose moltiplicandone l'effetto devastante. Il bilancio definitivo dei morti secondo il ministero della Sanità è di 21, più otto feriti. Dopo l'attentato, mentre le ambulanze facevano avanti e indietro per soccorrere le vittime, gruppi di copti esasperati hanno cominciato ad aggredire musulmani nelle strade circostanti. Il ministero dell'Interno egiziano ha imposto misure di sicurezza durissime intorno a tutte le chiese e ha raddoppiato la presenza degli agenti per contrastare ogni eventuale attacco. Stretti controlli sono stati anche imposti al governatorato di Marsa Matruh, sul litorale e all'aeroporto del Cairo per impedire la fuga degli autori dell'attentato.

    "Lo sforzo islamico di ripulire il Medio Oriente dai cristiani è aumentato", scrive con amara ironia un sito copto. Al Azhar, invece, la più alta istanza dell'Islam sunnita, ha gettato acqua sul fuoco, condannando l' attentato di Alessandria. In un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa egiziana, il presidente egiziano H...

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    Tags:
    copti,
    Egitto,
    persecuzioni cristiane
    Comments: 0 | Views: 35Last Post by: izolano (1/1/2011, 15:17)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 31/8/2010, 16:54 by: izolanoReply
    Cristiani d’Indonesia in piazza a Migliaia hanno partecipato ieri a Jakarta ad una funzione protestante al Monumento nazionale (Monas), davanti al Palazzo di Stato, residenza del presidente Susilo Bambang Yudhoyono. La Chiesa protestante dei Batak (Hkbp) ha organizzato la funzione per protestare contro l’indifferenza del governo, a fronte delle continue persecuzioni subite ad opera di estremisti islamici.

    Lo scrive Irwan Firdaus dell’Associated Press, secondo cui da mesi ai cristiani della città industriale di Bekasi è stato vietato di pregare sul terreno sul quale sorge la loro chiesa, chiusa da tempo. Un mese fa, il comune di Bekasi ha chiuso il locale dove si tenevano le funzioni della comunità Hkbp di Bekasi, ma ha permesso loro di celebrare all’aperto. Dove però i cristiani sono arrivati a trovare escrementi umani abbandonati sul terreno, mentre le preghiere sono state interrotte da manifestanti che intonavano «Infedeli!» e «Andatevene subito!».


    300 estremisti islamici (800 secondo Asia News), molti dei quali scagliavano scarpe e bottiglie d’acqua prima di prima di scontrarsi con una fila di poliziotti in tenuta antisommossa. La folla ha inseguito e preso a pugni alcuni membri del gruppo cristiano, ferendoli. «La costituzione garantisce il nostro diritto a praticare la nostra religione», ha dichiarato all’Ap Yudi Pasaribu, della Chiesa cristiana protestante dei Batak.

    Ieri migliaia di persone, appartenenti all’Hkbp, al Solidarity Forum of Interfaith Harmony (Fskub) e ad altri gruppi, hanno partecipato alla funzione liturgica nella piazza del Monas, per protestare contro il governo e manifestare a favore della libertà religiosa.

    La funzione, come preannunciato da AsiaNews nei giorni scorsi, è stata organizzata dalla signora Luspida Simanjutak, pastore della comunità Hkbp: «Abbiamo l’obbligo morale di manifestare - ha dichiarato il pastore - nel luogo più strategico, cioè davanti al Palazzo di Stato. Il nostro presidente deve svegliarsi e vedere cosa succede quando il diritto di professare la propria fede viene violato dagli estremisti, a causa della mancanza di attenzione dello Stato».

    fonte: sussidiario

    Tags:
    islam,
    persecuzioni cristiane
    Comments: 0 | Views: 44Last Post by: izolano (31/8/2010, 16:54)
     

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