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    B_NORM    
    view post Posted on 12/12/2010, 20:27 by: izolanoReply
    Le autorità americane chiesero alla gendarmeria vaticana di collaborare con l'Fbi per mettere a punto un piano contro un eventuale attacco di al Qaida. E' quanto emerge da un cablogramma del 19 dicembre 2008 inviato dall'Ambasciata Usa di Roma al Dipartimento di Stato, diffuso oggi da Wikileaks e riportato da El Pais. Firmato da Elisabeth Dibble, il documento riferisce dell'incontro avuto dal numero due della rappresentanza Usa presso la Santa sede, Julieta Valls Noyes, con il comandante della Gendarmeria, Domenico Giani. Valls riferì a Giani l'intenzione dell'Fbi di mettere a punto un piano anti-terrorismo con il Vaticano per evitare un possibile attacco di al Qaida contro il Papa e proteggere, nello stesso tempo, le migliaia di fedeli americani che ogni giorno visitano San Pietro. In passato il Vaticano si è mostrato reticente a coordinare la propria sicurezza con gli Stati Uniti, scrive il diplomatico, perchè la Santa Sede "non vuole essere percepito come uno Stato troppo vicino a qualsiasi altro Stato". Di fronte all'insistenza Usa, questa volta Giani accettò, chiedendo però di "mantenere un ampio margine di confronto sulla preparazione e sulla capacità del Vaticano di rispondere a un attacco terroristico". Il documento rivela quindi che "da qualche anno" la Gendarmeria ha chiesto all'Fbi "un addestramento specifico in tema di sicurezza" e "da meno tempo" ha chiesto di poter inviare alcuni agenti a "Quantico per imparare" a individuare esplosivi.

    FONTE: APCOM

    Tags:
    politica; Wikileaks,
    Stati Uniti,
    Vaticano
    Comments: 0 | Views: 45Last Post by: izolano (12/12/2010, 20:27)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 11/4/2009, 14:56 by: izolanoReply
    ISTANBUL (Reuters) - Il presidente Usa Barack Obama ha concluso il suo viaggio nella musulmana Turchia oggi chiedendo pace e dialogo con l'Islam e la creazione di uno stato palestinese che viva accanto ad Israele.

    Nel suo primo viaggio da presidente in un paese musulmano, Obama ha cercato di ricostruire i rapporti dopo la rabbia per l'invasione dell'Iraq, la guerra in Afghanistan e le accuse contro il suo predecessore George W. Bush di essere a favore di Israele.

    "Sono venuto in Turchia perché sono profondamente impegnato nella ricostruzione di un raporto tra gli Stati Uniti e la gente del mondo musulmano, sulla base del reciproco interesse e rispetto", ha detto Obama.

    "Credo che possiamo avere un dialogo che sia aperto, onesto, vibrante...E voglio farvi sapere che sono personalmente impegnato a un nuovo capitolo della partecipazione americana", ha detto ad un incontro con giovani turchi.

    La visita di Obama, in cui ha detto che l'America "non sarà mai in guerra con l'Islam", rappresenta un forte cambiamento nella politica Usa dopo che Bush ha irritato i musulmani con il suo sostegno a Israele, l'invasione dell'Iraq e l'aver definito l'Iran parte di un'"asse del male".

    Obama avrà ora bisogno di mantenere, attraverso la politica, le promesse fatte al mondo musulmano.

    "Credo che la pace in Medio Oriente sia possibile. Penso che sarà basata su due stati fianco a fianco, quello palestinese e quello ebraico", ha detto Obama.

    "Penso che per ottenere ciò, entrambe le parti dovranno scendere a compromessi. Penso che abbiamo idea di quali questi compromessi dovrebbero essere e saranno. Ora quello di cui abbiamo bisogno è che la volontà politica e il coraggio da parte della leadership".

    Obama ha respinto le critiche che il suo discorso a Praga sul disarmo nucleare, il suo appello per la pace in Medio Oriente e il suo impegno con l'Iran sia stato troppo idealista.
    "La mia attitudine è che tutte queste cose sono difficili. Non sono naive. Se fossero facili sarebbero già state fatte", ha detto.

    "Muovere uno stato è un processo lento. Gli stati sono come grosse petroliere. Non sono motoscafi. Non puoi prendere il comando e andare in una nuova direzione. Ti muovi lentamente e magari ti ritroverai alla fine in un posto molto diverso".

    Obama ha poi ammesso che l'America ha fatto degli errori.

    "Io mi sono opposto alla guerra in Iraq. Pensavo che fosse una cattiva idea. Ora che ci siamo, ho la responsabilità di assicurare che, quando porteremo via i soldati, avremo agito con abbastanza attenzione da non vedere un completo collasso nella violenza".

    Tags:
    islam,
    Medio Oriente,
    Obama,
    Stati Uniti
    Comments: 0 | Views: 74Last Post by: izolano (11/4/2009, 14:56)
     

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