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    B_NORM    
    view post Posted on 5/5/2009, 13:26 by: izolanoReply
    il divorzio di berlusconi dalla moglie diventa fatto pubblico. E il fronte cattolico comincia a prendere posizione. Il giornale della CEI, l'Avvenire critica pesantamente il comportamento assunto dal Cavaliere.


    può aver suscitato qualche stupore che la first lady, da «parte offesa», abbia scelto la maggiore agenzia giornalistica per commentare le discutibilissime scelte del marito-premier e, qualche giorno dopo, due tra i più grandi giornali italiani per metterlo idealmente alla porta. E lui? Il presidente esuberante, il presidente esteticamente corretto, allergico alla bruttezza e con un debole dichiarato per la gioventù delle attrici in fiore, pur avendo scelto la guasconeria come arte del consenso ora scopre di colpo il basso profilo e la privacy. E grida al complotto.
    È chiaro che a nessuno è lecito usare i disastri altrui come arma politica. E a nessuno dovrebbe essere concesso di sguazzare là dove sono in gioco i sentimenti delle persone e la vita di una famiglia. Essere ricchi, potenti e famosi non mette al riparo dalle sofferenze, i soldi non risarciscono nessun figlio dal dolore di assistere alle liti e al divorzio dei genitori. Tanto più se pubblicamente.
    Pubblicamente, allora, qualche appunto va preso: ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino non può non preoccupare i cittadini che di tanto «ciarpame» alla fin fine farebbero volentieri a meno. Preoccupa perché la politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell’occasione il peggio di sé. Non ci è piaciuto quel clima da scambio di 'favorini' veri, falsi o presunti tra amici e amiche. E ci ha inquietato lo spargersi, tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti o ammiccanti, di un’altra manciata di sospetti sulle gesta del presidente del Consiglio. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità più scomoda. E comunque, prima o poi, arriva il momento del conto.
    Possiamo dirlo? Questa volta abbiamo vissuto con autentica tristezza il valzer delle candidature: se ci fossero davvero in lista d’attesa veline o attricette non lo sapremo mai, ma anche solo l’ipotesi di un uso delle ragazze come esca elettorale è suonata sconfortante. Perché inaccettabile è una concezione della donna meramente strumentale: la «candidata» dev’essere bella, giovane, piacente... possibilmente disponibile. Magari così solo allo sguardo degli estranei, ma si sa che le apparenze contano. E queste rivelano un ricorso talora spregiudicato al potere. Tuttavia la politica buona, quella che a volte diventa anche grande, è del potere un uso ben temperato, è sereno rigore, è consapevolezza della tenace significanza di un impegnativo discrimine etico. È tenere sempre bene a mente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nel «fare».
    Sappiamo che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qualità delle leggi che contribuisce a varare. Ma la stoffa umana di un leader, il suo stile e ...

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    Berlusconi,
    Chiesa cattolica
    Comments: 0 | Views: 62Last Post by: izolano (5/5/2009, 13:26)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 17/4/2009, 21:48 by: izolanoReply
    Lo status delle donne nell'Islam non è un argomento ben definito e l'accusa secondo cui l'Islam opprima la donna non è nulla di nuovo. La generale condanna dell'opinione pubblica mondiale alla recente legge approvata in Afghanistan che legalizza lo stupro della moglie, non sembra scalfire il mondo islamico dove la tutela dell'altra metà del cielo, tra un matrimonio "temporaneo e di godimento" (per l'uomo) e bambine date in sposa in tenerissima età ad anziani signori dietro pagamento di danaro ai loro genitori, è intesa esclusivamente in funzione dell'appagamento maschile. Due notizie rese note oggi sulla stampa araba rendono l'idea di quanto avvenga all'interno delle società musulmane, e che forse sfugge alla comprensione degli occidentali. La prima viene dall'Egitto, dove "la Casa della Fatwa", il massimo ente religioso di stato per l'emissione di editti islamici, ha ribadito la legalità dei matrimoni temporanei che nell'islam sunnita vengono indicativamente chiamati "matrimoni Messiar", ovvero "facilitati", dal significato della parola araba. "Se due sposi concordano, non importa se all'interno del contratto di matrimonio oppure solo verbalmente, che il marito non deve convivere con la moglie, ma solo frequentarla quando ha l'occasione per farlo, il loro è un matrimonio corretto a tutti gli affetti di legge, compresi i diritti a cui la stessa moglie rinuncia volontariamente", recita il testo dell'editto islamico che provoca le aspre critiche del giornale panarabo Al Quds al Arabi che accusa l'ente di stato religioso di "servilismo" verso il governo egiziano che, in tempi di crisi economica "con questo editto vorrebbe incoraggiare il turismo dei paesi del Golfo", da parte di doviziosi sceicchi in cerca di matrimoni temporanei, cosa "che sa di prostituzione camuffata". Lo stesso tipo di matrimonio esiste anche nell'Islam sciita, e differisce da quello sunnita solo per il nome: infatti, per gli aytollah iraniani che lo incoraggiano si chiama "matrimonio di al Muta"; ovvero di "godimento". Ma mentre questo ennesimo editto viene criticato dalla stampa, nessuno ha da ridire su un'altra drammatica storia, quella di una bimba yemenita di 13 anni, venuta alla luce ieri nello Yemen. Aveva due anni quando suo padre l'ha promessa in sposa ad un uomo trentenne. In realtà, era un oggetto di baratto: così il padre avrebbe potuto sposare a sua volta la sorella del promesso sposo senza pagare la dote, obbligatoria per la fede islamica. All'età di 9 anni la bambina è stata messa in piedi su un sacco di riso per farla sembrare più alta accanto allo sposo nella foto del matrimonio. A 11 è stata portata a casa del marito per viverci. Ma nonostante la promessa che il matrimonio non sarebbe stato consumato prima del raggiungimento della pubertà, l'uomo ha legato la piccola sposa al lett...

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    islam
    Comments: 0 | Views: 223Last Post by: izolano (17/4/2009, 21:48)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 17/4/2009, 21:44 by: izolanoReply
    MARCO TOSATTI

    Un attentato con esplosivi ha colpito ieri la casa del cardinale boliviano Julio Terrazas, presidente della Conferenza episcopale boliviana, nella città di Santa Cruz, cuore dell’opposizione autonomista al governo del presidente Evo Morales. L’esplosione, avvenuta poco dopo la mezzanotte, ha provocato solo danni al portone d’ingresso, ma ha lanciato l’ennesimo segnale preoccupante sulla stabilità politica del paese andino, a pochi mesi dalle elezioni generali anticipate volute dal capo di Stato dopo l’approvazione della nuova Costituzione, confermata anche da un referendum. Nell’edificio si trovavano tre persone, che non sono rimaste ferite, ma il cardinale non era presente. Terrazas era stato protagonista di un duro scambio di accuse con Morales, in particolare in relazione alla riforma costituzionale che ha ridotto, a livello formale, il ruolo della Chiesa cattolica nel Paese.
    Intanto in Venezuela il vescovo ausiliare Jesus Gonzalez Zarate, segretario generale della Confenza dei vescovi venezuelani, ha denunciato un'irruzione nel quartiere generale dei vescovi avvenuta martedì scorso. Non sembra che siao stati sottratti oggetti o documenti, ma vari uffici, compreso quello del presidente dei vescovi, sono stati messi a soqquadro.
    Secondo il giornale El Universal, gli impegati della Conferenza hanno trovato archivi e cassetti aperti e in cui sconosciuti avevano evidentemente rovistato. Hanno chiamato subito la polizia, che è giunta dopo pochi minuti. Gli investigatori hanno detto che nessun documento importante, e nessun oggetto di valore è stato asportato. Gli intrusi se ne sono andati con un computer portatile.
    Gonzalez ha detto che non sono arrivati a un'ipotesi conclusiva sulla natura dell'irruzione, ma che l'incidente "ha espresso quello che i vescovi hanno detto una settimana fa, che c'è un clima di insicurezza che è diventato generale. Oggi è accaduto a noi, come in passato è accaduto a molti nostri concittadini nelle loro case, uffici e così via, e questo è l'appello che i vescovi hanno fatto, inforzare le misure di sicurezza, insegnare alla gente a vivere in pace, a vivere insieme, a evitare i conflitti".
    La situazione nel paese vive momenti di grande tensione. Secondo il sindaco di Caracas Antonio Ledezma, eletto lo scorso novembre con il 52 per cento dei voti, il presidente venezuelano Hugo Chavez agisce come un vero dittatore. In una intervista pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, Ledezma spiega infatti che Chavez lo ha di fatto esautorato, istituendo con una legge promulgata questa settimana la nuova carica non elettiva di capo del governo di Caracas, a cui sono stati trasferiti gran parte dei poteri del sindaco. Come scrive El Pais, si tratta di un altro provvedimento adottato da Chavez per bloccare il cammino dei suoi avversari politici. Da quando le forze di opposizione hanno vinto le elezioni amministrative, conquistando la capitale Caracas e quattro ...

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    America Latina,
    Chiesa cattolica
    Comments: 0 | Views: 89Last Post by: izolano (17/4/2009, 21:44)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 11/4/2009, 22:08 by: izolanoReply
    (AGI) - Parigi,11 apr. - Ennesimo episodio di sfregio alla memoria dei deportati ebrei francesi. Grandi svastiche sono state trovate questa mattina disegnate con vernice nera sul vagone e la stele del 'Memoriale della deportazione' a Drancy, a nord-est di Parigi. "Una svastica alta 1,5 metri e' stata dipinta sul vagone, un'altra di un metro di altezza e' stata disegnata sulla stele e una terza e' stata tracciata sul muro di un negozio insieme d alcuni slogan" vicino, ha riferito il ministero degli Interni d'oltralpe . Il ministro Michele Alliot-Marie ha condannato le iscrizioni anti-semite che, come ha precisato il sindaco della cittadina, sono gia' state cancellate. Durante la Seconda Guerra Mondiale e fino alla sua chiusura, il 17 agosto 1944, per il campo di Drancy sono passati tra i 70mila e gli 80mila ebrei prima di essere smistati verso il campo di sterminio nazista di Auschwitz e Sobibor.

    Tags:
    antisemitismo,
    ebraismo,
    Francia
    Comments: 0 | Views: 75Last Post by: izolano (11/4/2009, 22:08)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 11/4/2009, 14:56 by: izolanoReply
    ISTANBUL (Reuters) - Il presidente Usa Barack Obama ha concluso il suo viaggio nella musulmana Turchia oggi chiedendo pace e dialogo con l'Islam e la creazione di uno stato palestinese che viva accanto ad Israele.

    Nel suo primo viaggio da presidente in un paese musulmano, Obama ha cercato di ricostruire i rapporti dopo la rabbia per l'invasione dell'Iraq, la guerra in Afghanistan e le accuse contro il suo predecessore George W. Bush di essere a favore di Israele.

    "Sono venuto in Turchia perché sono profondamente impegnato nella ricostruzione di un raporto tra gli Stati Uniti e la gente del mondo musulmano, sulla base del reciproco interesse e rispetto", ha detto Obama.

    "Credo che possiamo avere un dialogo che sia aperto, onesto, vibrante...E voglio farvi sapere che sono personalmente impegnato a un nuovo capitolo della partecipazione americana", ha detto ad un incontro con giovani turchi.

    La visita di Obama, in cui ha detto che l'America "non sarà mai in guerra con l'Islam", rappresenta un forte cambiamento nella politica Usa dopo che Bush ha irritato i musulmani con il suo sostegno a Israele, l'invasione dell'Iraq e l'aver definito l'Iran parte di un'"asse del male".

    Obama avrà ora bisogno di mantenere, attraverso la politica, le promesse fatte al mondo musulmano.

    "Credo che la pace in Medio Oriente sia possibile. Penso che sarà basata su due stati fianco a fianco, quello palestinese e quello ebraico", ha detto Obama.

    "Penso che per ottenere ciò, entrambe le parti dovranno scendere a compromessi. Penso che abbiamo idea di quali questi compromessi dovrebbero essere e saranno. Ora quello di cui abbiamo bisogno è che la volontà politica e il coraggio da parte della leadership".

    Obama ha respinto le critiche che il suo discorso a Praga sul disarmo nucleare, il suo appello per la pace in Medio Oriente e il suo impegno con l'Iran sia stato troppo idealista.
    "La mia attitudine è che tutte queste cose sono difficili. Non sono naive. Se fossero facili sarebbero già state fatte", ha detto.

    "Muovere uno stato è un processo lento. Gli stati sono come grosse petroliere. Non sono motoscafi. Non puoi prendere il comando e andare in una nuova direzione. Ti muovi lentamente e magari ti ritroverai alla fine in un posto molto diverso".

    Obama ha poi ammesso che l'America ha fatto degli errori.

    "Io mi sono opposto alla guerra in Iraq. Pensavo che fosse una cattiva idea. Ora che ci siamo, ho la responsabilità di assicurare che, quando porteremo via i soldati, avremo agito con abbastanza attenzione da non vedere un completo collasso nella violenza".

    Tags:
    islam,
    Medio Oriente,
    Obama,
    Stati Uniti
    Comments: 0 | Views: 74Last Post by: izolano (11/4/2009, 14:56)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 10/4/2009, 19:28 by: izolanoReply
    Ah, se si potessero soddisfare i complessi e perversi desideri dei fanatici del mondo! Questi vogliono prendere le donne contro la loro volontà.

    Quelli vietano contraccezione e preservativi. Tutti sono ossessionati dalla femminilità.

    Se nel mondo le donne lottano per la loro dignità e per migliorare le loro condizioni di vita, ci sono Stati come l’Afghanistan che vanno in soccorso degli uomini proponendo una legge che obblighi la donna a soddisfare il desiderio del marito anche se è un eiaculatore precoce o ha l’alito cattivo o più semplicemente se non stimola in alcun modo la sua libido. Contro il rifiuto, la violenza.

    I fondamentalisti hanno un vero problema con la donna e la sua sessualità. Vale per l’ebraismo, per il cristianesimo come per l’islam: l’integralismo trema davanti al corpo femminile, ha paura del suo sesso e reagisce con la violenza alla frustrazione o al turbamento. Tutto ruota lì attorno. Non si capisce nulla delle motivazioni degli integralisti se non si considera questa dimensione essenziale della loro psicologia e della loro esistenza.

    Ciò si traduce nell’imposizione del velo, del burqa o della djellabah. La donna deve essere celata, invisibile, deve essere allontanata dagli sguardi e dalla vita. L’uomo dice: «Non toccare mia moglie, mia figlia, mia sorella, mia madre». Ovvero, detto altrimenti «Questi corpi mi appartengono e nessuno ha il diritto di avvicinarsi!». Bisogna veramente avere un cattivo rapporto con se stessi per appropriarsi il corpo degli altri. E per giustificare questa mentalità si ricorre alla religione che di per sé non dà affatto un simile diritto. Anche se tutte le religioni in genere non sono molto giuste nei confronti delle donne.

    I taleban, ad esempio, immaginano un mondo dove la donna è assente. Esiste, ma è segregata in casa e non ha il diritto di uscirne. Questo non vuol dire che disprezzino il piacere sessuale, anzi, lo amano a tal punto da voler essere certi di essere i soli a gioirne. È il senso del progetto di legge presentato dal presidente Hamid Karzai. Un progetto che voleva rendere legale lo stupro compiuto sulla propria moglie e vietarle di uscire di casa senza l’autorizzazione del marito. Questo provvedimento avrebbe riguardato le donne sciite, che rappresentano il 10% della popolazione. Karzai contava su questo disegno di legge per attirarsi le simpatie e i voti degli sciiti alle prossime elezioni. Dopo le proteste di molti Stati, Karzai ha finito col ritirare il progetto, ma gli uomini continueranno a comportarsi da bruti con le donne, con o senza legge.

    In ogni caso, questa ipotesi legislativa, degna dell’epoca della jahilya (il periodo preislamico quando alcuni beduini seppellivano vive le loro figlie per evitare che il loro onore un giorno potesse essere macchiato) è stupida e grottesca. Che va a fare la legge nella camera da letto di una coppia? Cosa può aggiungere all’intimità tra un uomo e una donna? Che piacere ne ricaverà l’uomo ...

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    Comments: 0 | Views: 78Last Post by: izolano (10/4/2009, 19:28)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 10/4/2009, 19:23 by: izolanoReply
    (ASCA) - Roma, 8 apr - La Giordania punta a lanciarsi come meta per il 'turismo religioso' grazie al volano offerto dalla visita di papa Benedetto XVI in Terra Santa. Lo ha spiegato questa mattina in una conferenza stampa presso l'ambasciata giordana in Italia la ministro del turismo giordano Maha al Khatib. Sono molti infatti i i siti archeologici giordani legati alla storia sacra del cristianesimo e dell'ebraismo, da Betania oltre il Giordano, dove la tradizione vuole che fu battezzato Gesu', al monte Nebo, da dove Mose' vide la terra promessa, alla localita' di Madaba, teatro di vari episodi biblici e sede destinata alla costruzione di una universita' cattolica.

    ''La corte reale, il ministero del Turismo, il settore privato, i siti archeologici e la nunziatura stanno lavorando per far si' che la visita sia un grande successo'', il ministro, ''ci aspettiamo grandi numeri di pellegrini, dai paesi limitrofi, come Libano, Iraq, Siria, e dal mondo intero, anche dall'America Latina. Ma confidiamo anche che la visita del Papa spiani la strada al futuro del turismo religioso in Giordania''.

    Il ministro ha anche sottolineato l'eccellente convivenza tra musulmani e cristiani di ogni denominazione in Giordania e la tradizione di liberta' religiosa del regno hashemita, affermata anche nella Costituzione. ''In Giordania i musulmani attendono il papa almeno quanto i cristiani'', ha spiegato. Il ministro, di religione musulmana, era accompagnata da Rustom Mkhjian, responsabile del sito archeologico del Battesimo di Gesu', che ha sottolineato come siano in costruzione due nuove chiese nell'area con il sostegno del governo.

    Ad oggi, i pellegrini che ogni anno visitano la Giordania sono oltre 250 mila e l'obiettivo di arrivare a triplicare o quadruplicare questa cifra nei prossimi anni. Il ministero del Turismo giordano ha anche creato una sezione del proprio sito www.visitjordan.com alla visita del Papa, che sara' in Giordania dall'otto all'undici maggio prima di passare in Israele.

    Tags:
    Benedetto XVI,
    Giordania
    Comments: 0 | Views: 66Last Post by: izolano (10/4/2009, 19:23)
     

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