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    B_NORM    
    view post Posted on 26/1/2011, 00:42 by: izolanoReply
    di MASSIMO FRANCO

    Forse, la considerazione più amara riguarda il presagio di sconfitta che accompagna tutti i protagonisti Dire, come fa il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che comunque vada a finire «nessuno ricaverà motivo per rallegrarsi né per ritenersi vincitore» mostra tîna consapevolezza acuta dei rischi che si corrono. Per Berlusconi, c'è quello di sopravvivere malamente ad un'inchiesta che sfigura il suo profilo. Per gli avversari e per la Procura di Milano, di essere associati ad una dogica conflittuale» che nega l'equilibrio fra istituzioni. La relazione di ieri ad Ancona è stata la prima analisi ufficiale dei vertici dell'episcopato cattolico dopo l'ennesimo scandalo sulla vita intima del premier. E riflette non solo la posizione dei vescovi ma del Papa, incontrato da Bagnasco sabato scorso. Conferma la volontà di sottolineare in modo esplicito «il disagio morale» provocato dalle notizie di «comportamenti contrari al pubblico decoro»; e di «stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza». Insomma, pur senza essere citato Berlusconi viene evocato e criticato. Ma il presidente della Cei è attento a non oltrepassare i limiti della sua competenza. E dunque evita di offrire sponde all'opposizione.

    E l'Italia intera ad essere additata con preoccupazione e quasi angoscia: la stessa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Bagnasco cita la «disciplina e l'onore» che l'articolo 54 della Costituzione richiede a chi ha funzioni pubbliche. Ma allude anche all'«ingente mole di strumenti di indagine» usati dai magistrati; e «qualcuno si chiede», aggiunge, «a che cosa sia dovuta». E un tentativo di tenere conto di ogni aspetto della vicenda: incluse le perplessità sui metodi della magistratura_ La Cei vuole star fuori dalla mischia. Osserva con preoccupazione poteri che da anni si guardano con diffidenza e «si tendono tranelli».

    È l'Italia dell'impasto mici-diale fra debolezza etica e fibrillazione politica. Su questo, le parole di Bagnasco vanno oltre il turbamento espresso nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica. Fotografano una società destinata ad essere segnata da ferite profonde; sballottata da conflitti che ripropongono all'infinito il passaggio da una situazione abnorme all'altra. Per questo c'è un invito a «fermarsi tutti, e in tempo»; e si chiede che venga fatta rapidamente chiarezza «nelle sedi appropriate». Affiora il timore di una sfasatura fra la nazione ed i suoi rappresentanti. E la cautela delle reazioni lascia capire che le parole sono andate a segno. Bagnasco non poteva parlare diversamente, viste le pressioni provenienti dal mondo cattolico. Ma non ha avanzato richieste «politiche», né offerto pretesti per utilizzare le ultime due pagine delle quattordici della «prolusione»: quelle riferibili all'inchiesta sulla ragazza marocchina, per la quale Ber-lusconi è stato indagato. Da ieri, però, palazzo Chigi sa che la Cei cont...

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    Tags:
    Berlusconi,
    CEI,
    Chiesa cattolica,
    morale,
    politica,
    Vaticano
    Comments: 0 | Views: 43Last Post by: izolano (26/1/2011, 00:42)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 12/12/2010, 20:27 by: izolanoReply
    Le autorità americane chiesero alla gendarmeria vaticana di collaborare con l'Fbi per mettere a punto un piano contro un eventuale attacco di al Qaida. E' quanto emerge da un cablogramma del 19 dicembre 2008 inviato dall'Ambasciata Usa di Roma al Dipartimento di Stato, diffuso oggi da Wikileaks e riportato da El Pais. Firmato da Elisabeth Dibble, il documento riferisce dell'incontro avuto dal numero due della rappresentanza Usa presso la Santa sede, Julieta Valls Noyes, con il comandante della Gendarmeria, Domenico Giani. Valls riferì a Giani l'intenzione dell'Fbi di mettere a punto un piano anti-terrorismo con il Vaticano per evitare un possibile attacco di al Qaida contro il Papa e proteggere, nello stesso tempo, le migliaia di fedeli americani che ogni giorno visitano San Pietro. In passato il Vaticano si è mostrato reticente a coordinare la propria sicurezza con gli Stati Uniti, scrive il diplomatico, perchè la Santa Sede "non vuole essere percepito come uno Stato troppo vicino a qualsiasi altro Stato". Di fronte all'insistenza Usa, questa volta Giani accettò, chiedendo però di "mantenere un ampio margine di confronto sulla preparazione e sulla capacità del Vaticano di rispondere a un attacco terroristico". Il documento rivela quindi che "da qualche anno" la Gendarmeria ha chiesto all'Fbi "un addestramento specifico in tema di sicurezza" e "da meno tempo" ha chiesto di poter inviare alcuni agenti a "Quantico per imparare" a individuare esplosivi.

    FONTE: APCOM

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    politica; Wikileaks,
    Stati Uniti,
    Vaticano
    Comments: 0 | Views: 45Last Post by: izolano (12/12/2010, 20:27)
     

    B_NORM    
    view post Posted on 31/8/2009, 15:36 by: izolanoReply
    «Un attacco virulento e basso», dicevano l’altro giorno in Vaticano, «disgustoso e molto grave », ha sillabato ieri il cardinal Bagnasco. Gli articoli del Giornale berlusconiano contro il direttore di Avvenire Dino Boffo, con tanto di accusa a cardinali come Ruini e Tettamanzi che avrebbero saputo e coperto il presunto «scandalo», non potevano che compattare l’istituzione, almeno verso l’esterno. Sul fronte interno, invece, la faccenda è un po’ più complicata e non riguarda le accuse a Boffo ma la linea recente del quotidiano cattolico, che a quanto si dice Oltretevere ha provocato qualche irritazione nella segreteria di Stato.

    Per capirla bisogna tenere presente due date: 25 marzo 2007 e 17 agosto di quest’anno. Alla prima risale la lettera che il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, inviò al cardinale Bagnasco, in occasione della sua nomina a presidente della Cei, un testo che fa da sfondo alle tensioni interne degli ultimi tempi. In quella lettera, tra l’altro, il cardinale Bertone scriveva: «Per quanto concerne i rapporti con le istituzioni politiche, assicuro fin d’ora a Vostra Eccellenza la cordiale collaborazione e la rispettosa guida della Santa Sede, nonché mia personale...». Il segretario di Stato, insomma, rivendicava a sé la «guida» di ciò che il cardinale Ruini aveva sempre gestito in modo autonomo, «negli ultimi mesi ho potuto apprezzare ancor meglio il compito che i Pontefici hanno affidato a questa Segreteria, d'intessere e di promuovere le relazioni con gli Stati e di attendere agli affari che, sempre per fini pastorali, debbono essere trattati con i governi civili».

    Una linea «istituzionale» e aliena dalle polemiche politiche che non è cambiata: il 17 agosto si è completato il nuovo assetto della Segreteria di Stato con la nomina di monsignor Ettore Balestrero, 42 anni, a sottosegretario per i Rapporti con gli Stati. Un mese prima Benedetto XVI aveva nominato monsignor Peter Brian Wells, americano di 46 anni, assessore agli Affari Generali, l’altro «numero tre» della Segreteria di Stato. I vertici sono ora tutti di nomina ratzingeriana e insomma il cardinale Bertone, si spiega Oltretevere, «ha in mano la macchina» più che mai saldamente.

    Per questo la Santa Sede respinge l’idea di una «crisi istituzionale» con il governo. Le polemiche estive non sono piaciute, e non si tratta solo dello «stillicidio » sulle vicende del premier: quando Avvenire ha fatto un parallelo fra le tragedie dei migranti morti in mare e la Shoah, «in segreteria di Stato sono rimasti sconcertati».

    Il cardinale Bertone, tre giorni fa, diceva in un’intervista all’ Osservatore Romano : «È invalsa l'abitudine di imputare al Papa — o, come si dice, soprattutto in Italia, al Vaticano — la responsabilità di tutto ciò che accade nella Chiesa o di ciò che viene dichiarato da qualsiasi esponente o membro di Chiese locali, di istituzioni o di gruppi ecclesiali. Ciò non è corretto».

    Del resto, è un segnale...

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    Tags:
    CEI,
    Chiesa cattolica,
    Vaticano
    Comments: 0 | Views: 75Last Post by: izolano (31/8/2009, 15:36)
     

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